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  • Redazione

“EmozionARSi” apre i battenti con Oriana Fallaci

Aggiornamento: 2 set 2023


Appuntamento con la bellezza, domani alle 20:15, nel chiostro del Santuario Maria Santissima della Vetrana, a Castellana Grotte, dove prenderà vita “EmozionARSi”, festival - patrocinato dal Comune, dalle Grotte di Castellana e da “La Gazzetta del Mezzogiorno” - che accoglie la cultura nelle sue diverse forme, nel segno delle emozioni. Si parte dai libri con “Pensieri a pagine aperte. Intervista con la storia”, un racconto della figura di Oriana Fallaci a cura dell’attrice pugliese Giusy Frallonardo e del giornalista Sebastiano Coletta, collaboratore della Gazzetta. Previsto il saluto istituzionale di Deanira Lippolis, consigliera comunale con delega all’istruzione. Di Oriana Fallaci ci restano il coraggio, la coerenza, la fede incrollabile nella libertà di pensiero e di espressione. Una donna, una giornalista che ha sfidato i poteri forti anche a rischio della vita: ricordiamo la celebre intervista del '79 all'ayatollah Khomeini, davanti al quale si tolse il velo in risposta a dei costumi che, a suo giudizio, tradivano il valore della libertà. Per lei, fiorentina orgogliosa, il mondo doveva basarsi sul rispetto reciproco delle diverse tradizioni e culture, perché, come spesso affermava, non ha senso rispettare senza essere rispettati, non ha senso difendere la cultura di chi non rispetta la nostra. La sua avversione al mondo islamico, maturata coscientemente in seguito alla lunga esperienza come inviata di guerra e agli attentati terroristici del 2001, ha suscitato, assieme al suo libro "La rabbia e l'orgoglio", non poche discussioni e polemiche. Ma la Fallaci non ha mai ceduto alla paura, come quando, non ancora ventenne, accettò di diventare staffetta partigiana nella sua Firenze. L'amore per il poeta e rivoluzionario greco Alekos Panagulis (1939-1976), destinato a infrangersi tragicamente, la portò a dedicargli queste parole: "Alekos, cosa significa essere un uomo? Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell'umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un'àncora. Significa lottare. E vincere". La sua penna era la spada con cui si batteva per vedere riconosciuti i diritti delle donne. Uno stile asciutto, immediato, aspro come il suo carattere, capace di lasciare un "graffio d'artigli" nel cuore di chi legge i suoi scritti, impregnati di rabbia, ma anche di speranza e di vita. Un personaggio assolutamente attuale, che sarà “esplorato” da Giusy Frallonardo e Sebastiano Coletta in un luogo suggestivo e ricco di storia, con l’auspicio che la conoscenza e la lettura ci rendano donne e uomini migliori.










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